PIERLUIGI NATALIA
nostro inviato
GDYNIA (Polonia), 26.
«Non possiamo rimanere indifferenti o indifesi, ma dobbiamo sforzarci di trovare modi nuovi di esprimere la nostra solidarietà e la nostra preoccupazione » per gli immani e crescenti problemi nel mondo marittimo, per essere capaci « di testimoniare ad ogni uomo e donna la cui vita e’ collegata al mare la fede che salva, la carità che ama e la speranza che illumina ». Su questa esigenza di una specifica e rafforzata cura pastorale si e’ sviluppata la relazione tenuta questa mattina dal Cardinale Renato Raffaele Martino a Gdynia, in Polonia, dove e’ in svolgimento il XXII Congresso mondiale dell’Apostolato del Mare (Am), organizzato dal Pontificio Consiglio per la pastorale dei Migranti e degli Itineranti.
Il Cardinale Martino, che di questo Pontificio Consiglio e’ Presidente, non ha nascosto la sua profonda assonanza con la gente di mare, originario com'e' di una zona, la costa della Campania, che al mare e' stata legata indissolubilmente dalla sua storia plurimillenaria. Anche nel suo sacerdozio, ha aggiunto il Cardinale, che proprio in questi giorni ha celebrato il cinquantesimo di ordinazione, il popolo di Dio che e' sul mare, quel popolo al quale guarda con amore ed impegno questo Congresso, ha avuto da sempre un posto prezioso, in qualche modo persino simbolico, dato che il primo matrimonio benedetto dal giovane prete Renato Raffaele Martino fu quello di un pescatore.
Nel suo intervento al Congresso, il Porporato ha piu’ volte evidenziato l’importanza dell'impegno ecclesiale e sociale espresso dall’Apostolato del Mare negli oltre cento centri per marittimi e cappellanie in quasi tutti i maggiori porti del mondo. Prezioso e' dunque il sostegno che ad esso giunge dalla Chiesa universale, grazie anche all'azione dei Rappresentanti Pontifici e alla collaborazione con le altre organizzazioni cristiane. In particolare, sul piano del riconoscimento e della tutela internazionali dei diritti dei lavoratori del mare, il Cardinale ha fatto riferimento all’approvazione nel 2006 della Convenzione sul lavoro marittimo stilata dall'Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo), definendola “un passaggio chiave verso l’affermazione di questa solidarietà globale che siamo chiamati a promuovere”. In merito, il Cardinale Martino ha ricordato che fu lo stesso Direttore generale dell’Ilo, Juan Somavia, a riconoscere il prezioso contributo offerto dalla Delegazione della Santa Sede nella sessione che porto’ finalmente ad approvare
Cosi’ come la visione cristiana della dignita’ dell’uomo e del lavoro ha trovato spazio nell’altra cruciale Convenzione approvata proprio in questi giorni dall'Ilo, quella sulla pesca, un settore che vede impiegate nel mondo oltre quaranta milioni di persone.
Dell’Apostolato del Mare, secondo il Cardinale Martino, il laicato non e’ solo il beneficiario, ma ha un ruolo attivo e propositivo per realizzare un compito cruciale, sintetizzabile in tre punti: globalizzare la solidarieta’, dare un volto umano alla globalizzazione, promuovere una convivenza mondiale in cui trovino adeguata rispondenza i valori del Vangelo e la dottrina sociale della Chiesa.
Nel quinquenno trascorso dal precedente Congresso mondiale, quello a Rio de Janeiro del 2002, pur tra crescenti difficolta’ e rinnovate sfide, non sono mancati progressi e fertili iniziative. Il Cardinale Martino ha ricordato, in particolare, la realizzazione del Comitato internazionale della pesca, quella del Fondo assistenziale per le vittime dello tsunami,
Anche in questo settore, infatti, l’impegno della Chiesa non puo’ certo essere considerato tra quelli secondari: all'aumento vertiginoso di un turismo meramente consumistico, e' necessario rispondere, assicurare una presenza che arrischisca questa esperienza e che aiuti a farne l'occasione per nuovi incontri con Dio e con le donne e gli uomini di altre culture e religioni. Anche in questa specifica visione, una risorsa preziosa potrebbe venire da un laicato maturo, capace di assumere un ruolo essenziale nell’apostolato nei porti e sulle navi.
In parallelo, la "visibilita' " dell'Apostolato del Mare e' cresciuta in questi anni anche all'interno della Chiesa, basti sottolineare che fin dal 2003 prima Giovanni Paolo II e poi Benedetto XVI hanno pregato per la gente di mare e l'hanno benedetta durante l'Angelus della domenica precedente alla celebrazione della Giornata del Mare, anch'essa occasione preziosa per accrescere l'attenzione sulle necessita' e sui successi di questo servizio ecclesiale.
Tra le realizzazioni dell’Apostolato del Mare nell’ultimo quinquennio, il Cardinale Martino ha ricordato altresi le diverse Conferenze nazionali e regionali svolte regolarmente, le riunioni tenute annualmente presso a Roma, nella sede del Pontificio Consiglio, dai Coordinatori regionali di tutti i continenti ed oceani, le sessioni di addestramento e di formazione per gli operatori organizzate in tutto il mondo e che danno prova della vitalita’ di questo importantissimo settore dell’azione ecclesiale, le numerose pubblicazioni di articoli e rapporti nel mensile "People on the move” e nel trimestrale "Apostolatus Maris", editi dal Pontificio Consiglio, e soprattutto l’azione ecumenica e interreligiosa.
E’ un’azione, quest’ultima, della quale il Pontificio Consiglio e il suo Presidente si augurano un incremento e un rafforzamento, grazie anche alle suggestioni e alle proposte che emergeranno da questo Congresso a Gdymia. E va aggiunto che a sostenere questa aspettativa sta contribuendo l’efficace organizzazione di questo Congresso, grazie anche al contributo prezioso che hanno dato l’Am Polonia e, in particolare, il suo Direttore nazionale e Coordinatore per l’Europa, il redentorista padre Edward Pracz. Non si puo’ tuttavia omettere che la scelta di Gdynia come sede del Congresso e’ stata determinata anche dalla felice circostanza del ventesimo anniversario della visita pastolare di Giovanni Paolo II in questa citta’ portuale polacca, come hanno ricordato sia l'Arcivescovo di Gdansk e Gdynia, Mons. Tadeusz Goclowski, che dell’Apostolato del Mare e’ Vescovo Promotore in Polonia, sia il Nunzio Apostolico in Polonia, l’Arcivescovo Jozef Kowalczyk, che ha presieduto ieri la quotidiana Concelebrazione eucaristica, sia il Segretario del Pontificio Consiglio per la pastorale dei Migranti e degli Itineranti, l’Arcivescovo Agostino Marchetto, che guida le diverse sessioni congressuali.
In quelle di ieri, in particolare, David Cockroft, Segretario generale della Federazione internazionale dei trasporti (Itf) aveva tenuto un'ampia disamina de "La situazione attuale del mondo marittimo", mentre Mons. Jacques Harel, responsabile dell’Am Internazionale, aveva illustrato un esaustivo rapporto sulla situazione mondiale, frutto di un approfondito e prezioso lavoro di sintersi delle esperienze in tutte le latitudini e nelle piu’ diverse condizioni politiche, sociali e religiose. Lo stesso Mons. Harel, insieme con il Commodoro Chris York, Direttore nazionale dell’Am in Gran Bretagna, ha presentato oggi l’importante realizzazione del Webside internazionale.
Sempre ieri, il tema della speranza che anima il servizio ecclesiale alla gente del mare era stato trattato nella relazione di don John Chalmerrs, dell'Am Australia, alla luce dell'Enciclica "Deus caritas est" di Benedetto XVI, e in quella del Vescovo Pierre Moleres, della "Mission de
Su tutti questi argomenti si stanno confrontando in questi gioni a Gdynia i circa trecento congressisti, impegnati non solo nelle sessioni generali, ma anche in serrati lavori nei gruppi di studio, dai quali stanno emergendo numerose prospettive e proposte per un'azione sempre più efficace.