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Non solo libertà (2)

Non solo libertà (2) - Pierluigi Natalia

Il mare e soprattutto gli uomini che vi lavorano
In questa sezione, gli articoli di Pierluigi Natalia
dal Congresso mondiale dell'Apostolato del Mare
nel giugno 2007 in Polonia.

La sollecitudine
ecclesiale
per i marittimi
 
 

 

 

PIERLUIGI NATALIA 

nostro inviato 

GDYNIA (Polonia), 25. 

 La necessità di approfondire “... i desideri e le attese spirituali ed umane delle persone impegnate a stretto contatto con la vita in mare"  e' richiamata  nel Messaggio rivolto da Benedetto XVI ai partecipanti al XXII Congresso mondiale dell'Apostolato del Mare,   organizzato dal Pontificio Consiglio per la Pastorale dei Migranti e degli Itineranti sul tema «In solidarietà con la Gente del Mare, testimoni di speranza con la Parola di Dio, la Liturgia e la Diaconia», che si e'  aperto ieri a Gdynia, in Polonia.  Nell’esprimere vivo favore a quello che ha definito un “prestigioso appuntamento”, il Papa ne ha sottolineato, in particolare, il  significato di “sollecitudine ecclesiale nei confronti di quanti operano nel duro settore del lavoro marittimo”.  

Le sfide  che i nostri tempi impongono a quanti in questa pastorale sono impegnati, le immani difficolta', ma anche i successi nell'azione  di testimonianza evangelica tra quanti sul mare passano la vita e al mare affidano, a diverso titolo, le proprie speranze, sono stati delineati dall'Arcivescovo Agostino Marchetto, Segretario del Pontificio Consiglio, che ha tenuto questa mattina ai congressisti una relazione introduttiva approfondita ed esaustiva, indicando il fine principale del Congresso nel suo afflato pastorale, nella sua intenzione, appunto, di dare testimonianza di speranza con la Parola di Dio, con la Liturgia e con la Diaconia.  

Compito del Pontificio Consiglio, che ha uno specifico settore dedicato a questo scopo e che si avvale dell’aiuto di otto Coordinatori Regionali per tutti i continenti e gli oceani, e’ assicurare il coordinamento e l’animazione internazionale dell’Apostolato del Mare, un'organizzazione con oltre cento centri per marittimi e cappellanie in quasi tutti i maggiori porti del mondo, oltre che di influire sulla legislazione internazionale per far avanzare la causa della gente di mare, anche grazie all'opera dei Rappresentanti Pontifici  presso le agenzie delle Nazioni  Unite e in collaborazione con le altre organizzazioni cristiane.  Cio’ e’ certo valido per tutti gli aspetti dell’attivita’ del dicastero pontificio, ma forse proprio in questo specifico settore emerge meglio, anche sul piano simbolico il suo impegno a tessere, ad intrecciare, a creare reti di solidarieta’, di impegno, di servizio alla causa dell’uomo. 

Gia ieri, l'Arcivescovo Marchetto  aveva sottolineato la necessita’ di una approfondita riflessione su questo impegno che e’ di autentica promozione umana proprio perche’ originato da una forte premura pastorale.  

Non c’e’, non puo’ esserci non solo un’alternativa  tra la testimonianza del Vangelo e l’affermazione dei diritti. La congiunzione cattolica per eccellenza e’ infatti proprio quella «e » della cominione, dell’inclusione, alla quale in tante vicende dell’uomo si e’ voluto contrapporre la « o » delle divisioni e del contrasto tra uomo e uomo e, persino, all’interno della persona umana,  aveva detto, tra l’altro,  Mons. Marchetto nell’omelia tenuta durante la solenne Concelebrazione eucaristica nella chiesa dedicata a Maria Stella Maris,  patrona dei naviganti,  con un’implicita sottolineatura della grande lezione del Concilio Vaticano II.  

Dopo la Santa Messa,  i congressisti hanno accompagnato in processione nelle strade della citta' portuale polacca le bandiere dei Paesi partecipanti e  delle associazioni di apostolato e con loro hanno camminato,  fino al teatro dove c'e' stata l'apertura ufficiale del Congresso, anch’essi con i proprie bandiere, i   marinai polacchi e gli operai di quei cantieri navali di questa piccola porzione d’Europa  che tanta parte hanno avuto nella storia continentale.  

In precedenza, al mattino, c'era stata una sessione preparatoria che aveva visto i Coordinatori regionali e i Direttori nazionali dell'Apostolato del Mare confrontarsi  con la trentina di Vescovi convenuti a Gdynia per questo incontro. Tale presenza e’ particolarmente significativa, in quanto proprio i Vescovi sono i promotori dell’Apostolato del Mare nei diversi Paesi e c'e' spesso l'impessione - a torto o a ragione - che tale specifico apostolato non venga ancora riconosciuto come una pastorale ordinaria in molte Chiese locali che pure sono chiamate a dare testimonianza in un contesto marittimo, come ha evidenziato  lo stesso Mons. Marchetto, rispondendo alle domande e alle suggestioni emerse nell'intensa mattinata di confronto, svoltasi in due momenti distinti.  

Nel primo sono stati affrontati "Problemi e necessita' dell'Apostolato del Mare a livello nazionale e locale", con interventi introduttifi del Vescovo Joshua Mar Ignatios, Promotre per l'India e di don Giacomo Martino e don Raymond Desrchers, Direttori nazionali ris[pettivamente in Italia e in Giappone. "Il ruolo del Promotore Episcopale" e' stato poi piu' approfonditamente trattato nella seconda parte, introdotta da relazioni del Vescovo di Gdansk e Gdynia, Mons. Tadeusz Goclowski, Promotore Episcopale dell'Apostolato del Mare in Polonia, del Vescovo Tom Burns, che ha il medisimo incarico in Gran Bretagna, e del padre Samuel Fonseca, Coordinatore regionale per l'America   Latina. 

Come detto, nella sua relazione introduttiva di questa mattina, l'Arcivescovo Marchetto ha delineato il senso di questo Congresso proprio nella sua natura eminentemente pastorale. Ma sarebbe superficiale non considerare tale termine “pastorale”  nel suo senso piu’ vasto, dato che la riflessione alla quale i congressisti si accingono non intende tralasciare nulla di quanto fa parte della vita  di quanti  in mare lavorano, al mare  legano le loro speranze e i loro progetti terreni, nel mare possono incontrare il senso della Speranza teologale e l'adesione al progetto di un piu' alto destino. 

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