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Le prospettive dei mercati secondo la Fao

Le prospettive dei mercati secondo la Fao - Pierluigi Natalia

  

Un po' di equilibrio

  

per i prezzi agricoli

  

  

8 novembre 2013

I mercati mondiali  dei prodotti alimentari stanno ritrovando un certo equilibrio, con prezzi del cibo meno  volatili rispetto agli anni passati, quando la crisi finanziaria internazionale aveva favorito speculazioni dalle conseguenze pesantissime, soprattutto per le popolazioni povere dei Paesi in via di sviluppo.
 Un riassetto dei mercati, grazie al miglioramento degli  approvvigionamenti e alla riformazione delle riserve mondiali di cereali, è certificato dal  rapporto sulle prospettive alimentari reso noto ieri dalla Fao, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura. «I prezzi della maggior parte dei prodotti alimentari di base sono scesi negli ultimi mesi. Ciò è dovuto all’aumento della produzione e all’aspettativa che nella stagione corrente avremo un’offerta più abbondante, migliori disponibilità per l’esportazioni e riserve più elevate», si legge nel documento della Fao.
A questo scenario positivo non contribuisce  però la  situazione nei Paesi poveri, alle prese, soprattutto in Africa, con una protratta carestia. La forte crescita della produzione cerealicola del 2013 è ricollegabile infatti al miglioramento dei raccolti negli Stati Uniti e a un raccolto record di grano nei Paesi ex sovietici della Comunità degli Stati indipendenti (Csi).  Il rapporto della Fao prevede che i raccolti di cereali, alla chiusura della stagione, dovrebbero aumentare del 13 per cento, stabilendosi a 564 milioni di tonnellate. Questo consentirà riserve pari al 23 per cento del totale. dato che l’utilizzo stimato dei raccolti è del 77 per cento. Si tratta di un rapporto  molto al di sopra di quel 18,4 per cento, minimo storico raggiunto nel 2007-2008.  Nel 2013, il costo globale delle importazioni alimentari è previsto a 1.150 miliardi di dollari,  in calo del 3 per cento rispetto al 2012. A dati invariati  delle importazioni di carne, latticini e pesce, si affiancherà  infatti un calo di quelle  cereali, zucchero, oli vegetali e bevande tropicali